Mercoledì 22 febbraio, presso l’Istituto Medlight, si è tenuta una conferenza stampa per la presentazione della terapia biofotonica. L’evento organizzato da Leo Pharma, società farmaceutica leader a livello mondiale nella cura delle malattie dermatologiche, ha visto la partecipazione di diversi giornalisti tra cui un’emittente televisiva locale, intervenuti per conoscere gli effetti della terapia biofotonica sull’acne.
La Nazione, 22 febbraio 2017
L’acne colpisce 8 persone su 10 nel corso della vita, con modalità e gravità diverse, con cicatrici più o meno persistenti e non solo epidermiche. «Ci sono infatti grandi ripercussioni anche nel subconscio – spiega lo psicologo Simone Milli -, a partire da un senso di insicurezza, un aumento dell’ansia e dell’insoddisfazione, un incremento del rischio di depressione».
Problemi che rischiano di andare avanti con gli anni insieme alla pelle che mantiene le cicatrici fisiche di questa malattia cronica infiammatoria che può colpire a tutte le età e si può manifestare su viso, spalle, schiena e avambracci causando segni permanenti sulla pelle più o meno evidenti. I trattamenti convenzionali contro l’acne sono farmaci topici o per via orale, coi relativi possibili effetti collaterali anche gravi.
Distribuita dalla casa farmaceutica multinazionale Leo Pharma, la tecnologia biofotonica sta dando risultati clinici importanti, dicono a Medlight: «Nove persone su 10 con acne da moderata a severa hanno constatato un miglioramento significativo della propria condizione. Una persona su tre ha ottenuto una pelle libera o quasi libera da acne. Il 92% dei pazienti seguiti dopo lo studio iniziale di 2 settimane hanno mantenuto i risultati per almeno sei mesi».
Dalla fine della prossima estate, annuncia Claudio Berti di Leo Pharma, questa tecnologia sarà applicata anche alla skin rejuvenation, il ringiovanimento della pelle.
(La Nazione – Manuela Plastina)
L’articolo completo: “Acne, sempre più ‘malati’. Nuova tecnologia per vincerla”