Ricostruzione mammaria

All’istituto Medlight soluzioni personalizzate per la ricostruzione del seno dopo un tumore

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Il desiderio di ogni donna che ha affrontato e combattuto il tumore al seno è tornare a vivere normalmente la propria vita riappropriandosi della sua femminilità. La ricostruzione della mammella rappresenta una tappa importante del percorso post operatorio e di guarigione. All’Istituto Medlight vengono messe in campo soluzioni mirate per andare incontro alle esigenze di ogni singolo caso grazie al supporto di un team di chirurghi specializzati nella ricostruzione del seno.

Quali sono le tappe che portano le donne colpite da tumore al seno alla ricostruzione?

La fase ricostruttiva per alcune donne è immediata, si svolge cioè contestualmente all’intervento di mastectomia. Questa opzione oggi è ritenuta molto valida, anche perché aiuta la paziente sul piano psicologico, ma non sempre è realizzabile. Se le caratteristiche fisiche della paziente o le terapie a cui deve sottoporsi (soprattutto la radioterapia) rendono sconsigliabile intervenire subito, il percorso di ricostruzione può essere intrapreso successivamente, a 6 mesi/1 anno dall’intervento demolitivo, si parla in questo caso di ricostruzione differita. Sotto il profilo tecnico, la ricostruzione può iniziare direttamente con l’inserimento della protesi in silicone ma talvolta richiede una fase preparatoria di distensione del tessuto, tramite un impianto provvisorio detto “espansore mammario”.

Come avviene presso la vostra struttura la visita che precede l’intervento di ricostruzione mammaria? 

La visita inizia con un’attenta valutazione dello stato di salute generale della paziente, del tipo di intervento che ha affrontato e delle condizioni dei tessuti nell’area da ricostruire. In base ai dati obbiettivi, ma anche agli aspetti psicologici e ai desideri della donna, è possibile individuare la tecnica chirurgica e la protesi più adatta nel suo caso specifico, perché l’intervento di ricostruzione dia un risultato estetico pienamente soddisfacente. Oggi è prassi comune completare la ricostruzione con protesi con l’innesto di grasso autologo, ossia prelevato dalla paziente stessa. Questa tecnica, detta lipofilling, si rivela ideale per rendere più armonioso e naturale l’aspetto della mammella ricostruita e migliorarne la simmetria rispetto alla mammella controlaterale, inoltre le cellule staminali presenti in abbondanza nell’adipe trapiantato donano grandi benefici al tessuto cutaneo dell’area operata, rendendolo più spesso ed elastico, soprattutto dopo la radioterapia e in presenza di cicatrici critiche. 

Come si svolge e quanto dura l’intervento di ricostruzione del seno?

L’intervento di ricostruzione del seno si svolge in anestesia generale, non avendo una procedura standard, la tecnica e la durata dell’intervento dipendono strettamente dalla condizione iniziale della donna e dalla presenza eventuale dell’espansore. La protesi anatomica viene posizionata di solito con la tecnica “dual plane”, ossia parzialmente al di sotto del muscolo grande pettorale, in modo che abbia un adeguato sostegno. Come accennato precedentemente, il lipofilling può essere in molti casi un completamento della procedura ricostruttiva, per creare simmetria e una forma più armoniosa del seno.

Che tipo di protesi vengono utilizzate per la ricostruzione mammaria dopo l’asportazione di un tumore?

Le protesi mammarie sono le stesse che impieghiamo nel rimodellamento del seno per fini estetici, si tratta di dispositivi fabbricati secondo elevatissimi standard di qualità e sicurezza, impiegando silicone di grado medicale in forma di gel, racchiuso in un robustissimo “guscio” che ne garantisce l’integrità a lunghissimo termine. Oggi disponiamo di una vasta gamma di impianti mammari, caratterizzati da forma, misura e consistenza diversa, che ci consente di scegliere la protesi ideale in base alle esigenze specifiche della donna. 

In cosa consiste il decorso post-operatorio che la paziente dovrà seguire?

Il decorso post operatorio è una fase delicata e importante in quanto vi è l’esigenza di monitorare non solo il risultato estetico ma anche gli aspetti oncologici, eseguendo i regolari controlli diagnostici, che non interferiscono con la presenza della protesi mammaria. Per almeno due settimane è importante che la paziente osservi un assoluto riposo, limitando le attività quotidiane e soprattutto gli sforzi fisici, al fine di rendere più rapido il decorso post operatorio e accelerare il ritorno dei tessuti alla normalità. È fondamentale indossare h24 l’apposito reggiseno contenitivo, per favorire la stabilizzazione della protesi nella posizione corretta. 

Esistono rischi connessi all’impianto di protesi su donne che hanno avuto tumore al seno?

In letteratura medica gli studi confermano che non vi è alcun rischio aggiuntivo correlato alla presenza della protesi in silicone. Infatti, come già accennato, la presenza dell’impianto non limita né ostacola la possibilità di effettuare i necessari controlli diagnostici, che sono addirittura più accurati e frequenti rispetto alle donne non portatrici di protesi mammarie.

 

Per maggiori informazioni chiama in segreteria al numero 055 410180 oppure compila il modulo.

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