Terapia fotodinamica: quando la luce è cura

Nel campo della dermatologia la luce rappresenta un prezioso alleato

di

Le tecnologie medicali utilizzano la luce per intervenire su determinati disturbi cutanei di natura differente. Conosciuta come PDT (Photo Dinamic Therapy), la terapia fotodinamica è un trattamento dermatologico innovativo non invasivo utilizzato sia in campo oncologico che estetico, impiegato per curare patologie ed inestetismi della pelle: si avvale dell’utilizzo di una crema e di una fonte luminosa specifica che permette di fotoattivare determinati principi contenuti nell’unguento che portano alla distruzione delle cellule malate.

Per cosa è indicata la terapia fotodinamica?

La terapia fotodinamica è indicata per numerose patologie, la più importante è la cura dei tumori sottili della pelle nel loro stadio iniziale e delle lesioni pretumorali. A seguire, le più trattate sono le cheratosi solari o attiniche, piccole lesioni simili a macchioline rosee o leggermente pigmentate, un po’ ruvide in superficie, frequentissime dopo i 50 anni soprattutto nelle persone con fototipo chiaro: si manifestano nelle zone del corpo più foto esposte, dove è possibile intervenire in maniera estesa (volto, dorso delle mani, cuoio capelluto in presenza di pochi capelli, tronco posteriore e anteriore: tutte zone più foto esposte. Seguono cheiliti (la parte interessata sono le labbra); carcinomi basocellualri superficiali e non pigmentati; morbo di Bowen.

La terapia fotodinamica può essere utilizzata per trattare anche malattie infiammatorie non tumorali ed inestetismi della cute:

  • acne pustolosa e cistica in fase attiva
  • rosacea
  • verruche (piane e periungueali)
  • onicocriptosi (unghie incanite)
  • ulcere
  • alcuni tipo di alopecia
  • epitelionmi
  • cicatrici da acne

 

Come funziona il trattamento?

Il primo step è sottoporsi ad una visita dermatologica, dove il medico fornirà una diagnosi precisa della patologia presente e sceglierà in base a questa il tipo di trattamento fotodinamico più adatto. Se la lesione è particolarmente ruvida, cheratosica e inspessita, il paziente dovrà applicare nei 7/10 giorni prima della seduta una crema a base di urea o acido glicolico per farla assottigliare. In caso contrario, il curretage potrà essere fatto in ambulatorio il giorno stesso.

Dopo aver deterso con alcol la lesione, nell’area da trattare viene applicata una crema che contiene acido 5 aminolevulinico, fotoattivatore che permette all’unguento di legarsi alle cellule patologiche malate. Questa parte viene coperta con una garza in modo che non venga colpita da luce naturale e per 2/3 ore (a seconda della patologia) il paziente rimane bendato. Scaduto il tempo, viene rimossa la medicazione e, una volta indossati appositi occhiali per proteggere gli occhi dalla fonte luminosa, la zona dove è presente la lesione viene colpita da una luce rossa a led (detta anche day light): questa, grazie alla lunghezza d’onda che arriva alla profondità desiderata, colpisce e distrugge le cellule epidermiche patologiche malate cui si è legato precedentemente l’acido 5 aminolevulinico, favorendo la rigenerazione cellulare. Il trattamento non è invasivo, ma può il paziente può avvertire un bruciore a livello epidermico che è possibile alleviare ventilando la zona o applicando un lenitivo.

Nei giorni dopo il trattamento il paziente dovrà applicare una fotoprotezione molto alta, evitando di esporsi al sole. Nella zona trattata potrebbe comparire eritema, edema o desquamazione, da trattare con delle creme lenitive e medicamenti. Non sono stati registrate forme allergiche alla crema utilizzata durante il trattamento.

Seguendo queste precauzioni, il paziente può tornare alle normali attività quotidiane.

A seconda della lesione da trattare, il medico decide il numero di sedute necessario per debellare la patologia.

Quando può essere effettuato il trattamento e per chi non è indicato

La terapia fotodinamica è un trattamento che non può essere effettuato nei mesi estivi (giugno-luglio-agosto) a causa della potenza della luce solare e del fastidio che può insorgere a causa del caldo. Inoltre, non è un trattamento indicato per chi soffre di porfiria cutanea, di xeroderma pigmentoso e altre patologie da fotosensibilizzazione, o a chi ha assunto farmaci a base di isotretinoina nel mese precedente; non si può effettuare in gravidanza e allattamento.

Terapia fotodinamica e fotoringiovanimento

Trattando le lesioni e le cellule alterate della cute foto danneggiata, si assiste ad un miglioramento di tutta la pelle della parte trattata, soprattutto quella del viso: dalle piccole macchioline, ai capillari, alla cute più secca, si ha un’attivazione dei fibroblasti che sono sollecitati a produrre più collagene, migliorando così la texture della pelle grazie ad una rigenerazione cellulare.

 

Per maggiori informazioni contattaci al numero 055 410180 oppure compila il modulo.

Condividi sui Social

Torna in alto