Parliamo di melanoma cutaneo.

Come prevenirlo, cause e sintomi.

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Gli ultimi dati epidemiologici stimano che il melanoma cutaneo sia cresciuto a livello mondiale del 15% solo nell’ultimo decennio. Mentre fino a pochi anni fa era ritenuto una neoplasia rara, oggi la sua incidenza è aumentata notevolmente: solo in Italia, infatti, ogni anno vengono colpite circa 13 persone ogni 100.000, ovvero circa 6.000 nuovi casi all’anno. Una patologia insidiosa, quindi, da non sottovalutare. Sì perché il melanoma spesso si confonde con i nei che abbiamo numerosi su tutto il corpo.

4 sono le principali tipologie di melanoma cutaneo: il melanoma a diffusione superficiale (nel 70% dei casi), lentigo maligna melanoma, melanoma lentigginoso acrale ed infine il più aggressivo che è il melanoma nodulare.

 

Melanoma: cause e segni

Il Melanoma è un tumore maligno della pelle che origina dai melanociti, cellule che producono la melanina, pigmento che protegge la pelle dai raggi dannosi. E’ un tipo di tumore particolarmente infido poiché può insorgere in qualsiasi parte del corpo, sulla pelle integra oppure ove sono nei presenti sin dalla nascita/infanzia o comparsi nel corso degli anni. Importantissima è la diagnosi precoce poiché il melanoma può crescere molto velocemente dando metastasi ai linfonodi e a numerosi altri organi e portando successivamente a morte.

I segni associati come fattore di rischio per sviluppare dei melanomi in genere sono i così detti nevi displasici (nei atipici). Questi sono particolari nei che possono somigliare ai melanomi. Statisticamente, le persone che presentano numerosi nevi displastici sono a maggiore rischio di sviluppare melanomi. A livello medico viene associata un’anamnesi familiare di melanoma (due o più parenti stretti con melanoma) per capire quanto il peso del fattore ereditario possa incidere nello sviluppo di un melanoma.

Fra i segni da valutare, grazie ad un professionista competente, attraverso visite annuali di controllo sui nei, vi è senza dubbio la loro evoluzione: se le dimensioni di un neo, precedentemente stabile, aumentano o ne compaiono di nuovi dopo i 35-40 anni, sono elementi che possono attivare un campanello d’allarme. Grazie all’osservazione del neo è possibile verificare se l’aspetto è da ritenersi nella norma o meno. Infine, anche il numero dei nei presenti sul corpo è un elemento importante: possono infatti essere presenti da pochi ad oltre 100 nei displastici.

Quando un neo si trasforma in melanoma?

Talvolta non è banale distinguere tra nei displastici e melanoma, soprattutto se quest’ultimo si trova in fase iniziale. Ai miei pazienti ripeto costantemente quanto l’arma della prevenzione sia fondamentale in questo tipo di tumore cutaneo: generalmente una visita di controllo dermatologica permette di esaminare i nei con un dermatoscopio che li ingrandisce e ne osserva le strutture interne non visibili altrimenti ad occhio nudo. E’ vitale, dunque, non aspettare la comparsa di segnali d’allarme più seri che facciano pensare alla presenza di melanoma, quali: prurito, sensibilità, sanguinamento, formazione di croste, gonfiore, comparsa di essudato, ulcerazione e colore blu-nerastro. Per stabilire la diagnosi, generalmente il medico interviene rimuovendo l’intera lesione.

Il primo consiglio per prevenire il melanoma: “Conosci la tua pelle!”

Il consiglio che generalmente do ai miei pazienti è quello di “conoscere la propria pelle”. Sapere infatti che fototipo di pelle abbiamo, proteggerla in modo adeguato ed esaminarla regolarmente; sono tutte prassi che permettono di minimizzare il rischio di sviluppare melanomi. L’ideale sarebbe infatti “esaminarsi” mensilmente dotandosi di uno specchio ed una buona fonte luminosa per analizzare letteralmente le parti interessate da capo (un asciugacapelli può aiutarci se ci sono nei sul cuoio capelluto) … a piedi (non dimentichiamoci la pianta e gli spazi fra le dita)! Farsi aiutare da un familiare o da un’altra persona nelle parti del corpo più difficili da osservare da soli può essere utile.

Qualora il medico accerti la presenza di nei displastici è necessario osservare maggiori precauzioni. In tal caso infatti, oltre all’auto-esame, il supporto e il controllo periodico con il medico diventa fondamentale, soprattutto in caso di nei che presentino segni sospetti, sintomi o variazioni.

Arriva l’estate! Godiamocela, ma senza sottovalutare i dei rischi per la pelle.

Il melanoma è spesso associato a scottature da esposizione solare. Seppur il sole è un nostro prezioso alleato perché fonte di vitamina D, permette la produzione di melanina che ha un’azione antiossidante, di cortisolo (azione antinfiammatoria), di serotonina e dopamina (azione antistress); dall’altra parte un’errata esposizione potrebbe comportare la comparsa di fotodermatosi, che vanno dal semplice eritema solare a reazioni fototossiche e fotoallergiche ben più “importanti”. Ci sono soggetti detti feomelanici che producono melanina chiara (feomelanina) poco efficace contro le scottature e pertanto più soggetti alle ustioni dopo le prime esposizioni al sole. Altri invece, al contrario, si abbronzano subito (soggetti eumelanici) grazie alla produzione di eumelanina, molto più efficace nel prevenire le scottature.

Quali sono le buone pratiche da seguire per una tintarella perfetta e senza rischi?

In linea generale occorre prendere il sole gradualmente, soprattutto alle prime esposizioni. Gli individui con fototipo medio-alto, di carnagione scura, si scottano più raramente ma, dopo un anno di pausa, la quantità di melanina potrebbe non essere ancora sufficiente a proteggerli da un eritema.

I soggetti con fototipo più basso, di carnagione chiara, necessitano, oltre che di gradualità all’esposizione, anche di creme protettive ad alto fattore di protezione solare (es. 50+) che nei primi giorni saranno da applicare più volte al giorno (anche se water resistant), evitando ulteriori sostanze profumate sulla pelle per lasciare agire la sola protezione solare. Via via che la pelle inizierà a pigmentarsi e noteremo finalmente l’abbronzatura del nostro corpo, i tempi di esposizione al sole potranno man mano aumentare, cercando sempre di evitare le ore centrali della giornata (es. dalle 12 alle 16).

Oltre ai soggetti di carnagione chiara, altre categorie di persone che devono prestare particolare attenzione al sole, sono tutti coloro che hanno appena effettuato un trattamento estetico anche minimamente  invasivo (es. ceretta, peeling, tatuaggio, laser) per evitare segni o macchie della pelle. Alcuni tipi di peeling e laser possono essere utilizzati anche nel periodo estivo e a tal fine consiglio di leggere gli articoli della Dott.ssa Gallerani e della Dott.ssa Cappellini che approfondiscono proprio queste tematiche.

Inoltre, devono avere un occhio di riguardo in più tutti coloro che utilizzino farmaci dall’azione fotosensibilizzante (es. antibiotici, pillola contraccettiva, chemioterapici) che possono produrre reazioni fototossiche o fotoallergiche. In caso di inevitabile assunzione, occorre sempre chiedere informazioni al proprio medico.

… Per tutti comunque, la parola d’ordine è sicurezza: godiamoci il sole con un occhio sempre alla prevenzione!

 

 

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