Botox preventivo: quando iniziare e cosa occorre sapere

Intervista al Dott. Michele Bianchini

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Il Botox è uno dei trattamenti estetici più richiesti per contrastare le rughe e i segni del tempo. Ma quando è il momento giusto per iniziare? Quanto dura l’effetto? Ci sono rischi o conseguenze negative se si decide di interromperlo? Ne parliamo con il Dott. Michele Bianchini, esperto in medicina estetica, che ci aiuta a fare chiarezza su questi dubbi.

Quanto dura l’effetto del Botox e dopo quanto tempo si vedono i primi risultati?

Il trattamento con tossina botulinica ha una durata media di 4-6 mesi, a seconda della risposta individuale del paziente e della zona trattata. È molto importante non ripetere il trattamento prima dei 4 mesi per evitare una resistenza alla tossina o un effetto innaturale.

I primi risultati iniziano a vedersi dopo 2-3 giorni dal trattamento, a seconda della tipologia di tossina utilizzata, ma il massimo effetto si raggiunge tra i 15 e i 20 giorni successivi.

Quali segnali indicano che è il momento di iniziare a considerare il Botox?

Non esiste un’età fissa per iniziare, ma generalmente si prende in considerazione tra i 25 e i 35 anni, quando compaiono le prime rughe d’espressione.

Uno degli aspetti più importanti da valutare è il dinamismo del volto: chi ha una mimica facciale molto accentuata o una predisposizione alla motilità muscolare tende a sviluppare rughe più rapidamente. In questi casi, il Botox preventivo può essere una strategia efficace per rilassare i muscoli responsabili della formazione delle rughe e prevenire la loro comparsa, mantenendo un aspetto fresco e naturale più a lungo.

Ci sono rischi legati al Botox?

Se eseguito da un medico esperto, il trattamento è molto sicuro. I possibili effetti collaterali sono generalmente lievi e temporanei, come un leggero rossore o gonfiore nella zona trattata, che si risolve in poche ore.

Il rischio principale è la migrazione della tossina, che può verificarsi se il medico non esegue il trattamento con la dovuta precisione o se il paziente, nelle ore successive, massaggia accidentalmente l’area trattata. Questo potrebbe far sì che la sostanza si sposti in un muscolo non previsto, alterando l’espressione del volto. Per evitarlo, è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni post-trattamento.

Il Botox può causare un effetto innaturale o una perdita di espressività?

La chiave per un risultato armonioso è un trattamento personalizzato (tailor-made). Non esiste un protocollo unico valido per tutti: il Botox deve essere modulato in base alla morfologia e al dinamismo del volto.

L’obiettivo non è eliminare completamente la mimica, ma ammorbidirla, preservando una naturale espressività. La motilità sopracciliare, ad esempio, non deve essere completamente bloccata: una minima contrazione è fondamentale per mantenere un aspetto autentico e non artificiale.

Come per tutte le procedure di medicina estetica, il trattamento deve rispettare l’armonia e la fisiologia del viso. Il risultato ideale è quello che non si nota in modo evidente, ma che regala un aspetto più fresco e riposato.

Cosa succede se si smette di fare il Botox? La pelle peggiora?

Uno dei falsi miti più diffusi è che interrompere il Botox possa peggiorare la pelle. In realtà, questo non accade: una volta sospeso il trattamento, i muscoli riprendono la loro normale attività e le rughe tornano gradualmente a formarsi, come sarebbero comparse naturalmente. La pelle non cede improvvisamente e non diventa peggiore rispetto a prima.

Anzi, dopo aver fatto Botox per un certo periodo, si beneficia ancora del suo effetto per qualche tempo, anche dopo che la tossina ha smesso di agire. Questo perché, bloccando temporaneamente la contrazione dei muscoli responsabili delle rughe, si rallenta il processo di formazione delle stesse.

 Per maggiori informazioni chiama in segreteria al numero 055 410180 oppure compila il modulo.

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